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Italia Avanza Verso Riconoscimento UNESCO per la Cucina Italiana

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L’Italia ha fatto un passo significativo verso l’inclusione della sua cucina nel Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO, dopo che gli esperti del organismo internazionale hanno espresso un parere positivo iniziale sul dossier presentato dal governo. Questa candidatura, che celebra la cucina italiana come rito culturale e non solo come metodo di cottura, enfatizza il ruolo globale della dieta mediterranea nel promuovere convivialità, diversità regionale e legami familiari. La decisione finale è attesa per dicembre 2025 durante il Comitato Intergovernativo UNESCO a New Delhi, dove potrebbe diventare la prima cucina al mondo riconosciuta nella sua interezza.​

La candidatura, promossa dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, dal Ministero della Cultura e dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), rappresenta un riconoscimento della ricchezza culinaria italiana, dalla alta cucina alla popolare, radicata in ingredienti locali, tradizioni storiche e pratiche sociali. Se approvata, si aggiungerebbe ai 19 Patrimoni Immateriali già riconosciuti all’Italia, elevando il totale a 20, e rafforzerebbe il soft power del paese nel mondo.​

Significato Globale della Dieta Mediterranea

La dieta mediterranea, già iscritta nella Lista UNESCO dal 2010 come Patrimonio Immateriale condiviso da sette paesi (tra cui Italia, Grecia, Spagna, Marocco, Cipro, Croazia e Portogallo), incarna valori di ospitalità, dialogo interculturale e rispetto per la diversità. Essa non è solo un regime alimentare basato su olio extravergine d’oliva, frutta, verdura, cereali integrali, pesce e vino, ma un modo di vita che favorisce la socialità e la sostenibilità ambientale. L’inclusione della cucina italiana specifica amplierebbe questo riconoscimento, sottolineando la pluralità di piatti, rituali e occasioni legati al cibo, che riflettono la storia e la geografia italiana.​

UNESCO ha valutato il dossier italiano positivamente per la sua capacità di rappresentare la “storia della civiltà e della cultura”, con enfasi su come la cucina italiana rifletta la società, il territorio e le relazioni umane. Esperti hanno lodato la candidatura per aver esteso il concetto oltre i confini nazionali, promuovendo la dieta mediterranea come modello globale di benessere e longevità. In Italia, questa tradizione ha contribuito a una speranza di vita tra le più alte al mondo: 80,1 anni per gli uomini e 84,7 per le donne, secondo studi recenti.​

Il riconoscimento arriverebbe in un momento di boom esportazioni: nei primi otto mesi del 2025, l’export di pasta è cresciuto del 33%, olio extravergine del 23% e vino del 13%, trainato dalla consapevolezza globale del valore della dieta mediterranea. La candidatura rafforza la lotta contro l’omologazione alimentare, valorizzando prodotti DOP e IGP come il Parmigiano Reggiano o il Pomodoro San Marzano, e contrasta la diffusione di imitazioni “italianizzate” all’estero.​

Processo di Candidatura e Coinvolgimento Governativo

La procedura è iniziata a settembre 2025 con l’evento “Pranzo della Domenica – Gli Italiani a Tavola”, che ha coinvolto migliaia di persone in Italia e all’estero per celebrare i riti del pranzo domenicale. Il Premier Giorgia Meloni ha partecipato a un pranzo al Foro Romano per promuovere la bid, unendosi a ministri come Francesco Lollobrigida (Agricoltura) e Alessandro Giuli (Cultura). Lollobrigida ha definito la candidatura un “rito” di passaggio, mentre Giuli ha evidenziato come il cibo sia un’espressione della “peculiarità tutta italiana”.​

Il dossier, redatto con il supporto di esperti come Pier Luigi Petrillo dell’Università Luiss, è stato sottoposto all’esame tecnico di UNESCO il 10 novembre 2025. Il parere favorevole degli esperti raccomanda l’iscrizione, ma la decisione politica spetta al Comitato Intergovernativo a dicembre. Se confermata, l’Italia sarebbe pioniera, poiché nessuna cucina nazionale è stata finora riconosciuta integralmente come Patrimonio Immateriale.​

Questa mossa si allinea con la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo (novembre 2025), giunta alla decima edizione, che promuove la gastronomia italiana in oltre 100 paesi. Ambasciate e consolati organizzano eventi per sensibilizzare sull’importanza culturale del cibo, legandolo a temi di sostenibilità e biodiversità.​

Impatto Economico e Culturale

Il riconoscimento UNESCO potrebbe generare un ulteriore impulso economico, simile a quanto accaduto per la dieta mediterranea nel 2010, che ha accelerato l’export italiano del 20% in un decennio. Prodotti come pasta, olio e vino beneficerebbero di maggiore visibilità, sostenendo PMI e filiere locali. Culturalmente, rafforzerebbe l’identità italiana all’estero, contrastando stereotipi e promuovendo autentici riti familiari contro il fast food.​

Nel contesto italiano, la candidatura risponde a sfide come l’inflazione alimentare e la globalizzazione. La dieta mediterranea, votata come la migliore al mondo nel 2025 dal ranking U.S. News & World Report, offre un modello salutare: riduce rischi cardiovascolari e favorisce la longevità. Iniziative come la Piramide della Dieta Mediterranea aggiornata dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) enfatizzano cibi vegetali e olio d’oliva, allineandosi alla candidatura.​

L’UE supporta tali sforzi nella strategia Farm to Fork, che promuove diete sostenibili. L’Italia, con 61 siti Patrimonio Mondiale, consolida il suo ruolo leader nel patrimonio immateriale, ispirando paesi come la Grecia o la Spagna.​

Critici notano che il riconoscimento deve evitare commercializzazioni eccessive, preservando l’autenticità. Tuttavia, esperti come Petrillo sottolineano che “il cibo rappresenta l’identità di un popolo”, rendendo la candidatura un’opportunità per dialogo interculturale.​

Per i consumatori globali, significherebbe maggiore accesso a prodotti autentici, con eventi come la conferenza “Produzioni Tipiche al Servizio della Dieta Mediterranea” che legano cibo a turismo sostenibile.​

La decisione di dicembre testerà il consenso internazionale. Se positiva, celebrerebbe la cucina italiana come patrimonio universale, dalla pasta al pesto, unendo regioni in un’unica narrazione culturale.​

Prossimi Passi e Sfide

Comitato UNESCO: Riunione 8-13 dicembre a New Delhi. Possibile approvazione come prima cucina integrale.​

Sfide: Evitare imitazioni, promuovere sostenibilità. Benefici: Export +20%, turismo enogastronomico.​

Impatto: Soft power italiano, modello per diete sane. SINU: Enfasi su plant-based.​

In conclusione, l’avanzamento UNESCO per la cucina italiana celebra un patrimonio vivente, elevando la dieta mediterranea a simbolo globale. Se confermata, rafforzerà economia e identità, promuovendo convivialità e tradizione.

Questa analisi si basa su valutazioni UNESCO e dichiarazioni ministeriali. La candidatura unisce cultura e benessere. La decisione di dicembre segnerà un milestone storico.

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